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TEATRABILE ADERISCE A “VAJONTS 2023

9 ottobre 2023, a 60 anni dalla tragedia –azione corale di teatro civile in 130 teatri in contemporanea
L’AQUILA , 9 ottobre 2023, ore 21.00 ,TEATRO STUDIO, via Ficara-Piazza d’Arti, s.n.c.,


Storia di Barbablù – Come si integra l’aggressività? EccoIl bellissimo articolo di Dario Maggipinto su “Il sigaro di Freud http://”https://ilsigarodifreud.com/2023/06/storia-di-barbablu-come-si-integra-laggressivita/?fbclid=IwAR0WfnV9ZW51Gj1KcaImYz6YfRHJvk1IBAYogfHCyx4-q9VkKSv5mpOVWuM

“Un diesel esplosivo è stato Eugenio Incarnati, arrivato da L’Aquila, che con il suo spassoso racconto sgrammaticato Il mio paese ci ha portato dentro le guerriglie preadolescenziali tra bande di ragazzini e neologismi dialettali carichi di quella semplicità di provincia che si è perduta. Quando narra ricorda Giorgio Faletti quando faceva il poliziotto o il primo Mario Perrotta quando ci parlava di emigranti, mentre le sue vicende hanno il sapore che si ritrova nelle pagine di Pennac e momenti che ci hanno condotto direttamente a I ragazzi della Via Pal. Ci fa sentire i sapori e gli odori di una certa campagna, di cittadine ancora non industrializzate, ci porta dentro i valori familiari di una volta, i paesini dove ci si conosceva tutti, le prime ribellioni contro gli adulti e quella voglia da una parte di crescere più in fretta possibile e dall’altra di rimanere bambini, e figli coccolati, per sempre. Una vera e propria saga (che dovrebbe diventare uno spettacolo con tanti capitoli legati a questo gruppo di ragazzini) che ci ha fatto ridere e commuovere ricordando quel tempo ingenuo che non tornerà più. Incarnati è uno strepitoso interprete (uno dei migliori a Montagne), è una locomotiva, un caterpillar carico di arrosticini, una forza della natura di rara potenza evocativa. Non è facile riuscire a ricreare quell’atmosfera seppiata dell’infanzia, quasi da Goonies.

Il misterioso ritrovamento di 22 lastre per lanterna magica, vestigia di un ignoto “ultimo spettacolo del signor Casanova” è al centro di questa deriva teatrale, di questo falso d’Autore: manovra a cui Alberto Zoina, autore e interprete di Icosameron, non è nuovo.
Preso nel vortice dei riferimenti storici e letterari, nella magia delle immagini, lo spettatore cede volentieri alla “sospensione dell’incredulità”, si abbandona alla divertita reinvenzione di un celebre personaggio, allo smascheramento di un gigante delle bugie.